La Maison Stephane Regnault come la conosciamo adesso ha inizio nel 2007, quando Sthephane, dopo aver lavorato per un breve periodo come sommelier a Londra e come ingegnere aerospaziale a Parigi, tornò nella Côte des Blancs per prendere le redini della cantina di famiglia.
Le parcelle si estendono su circa 4 ettari all’interno dei villaggi Grand Cru di Oger e Le Mesnil-sur-Oger, dove i suoli sono caratterizzati da un’abbondante presenza di gesso. Le viti, per la maggior parte di età compresa tra i 40 e i 60 anni, sono coltivate a regime biologico certificato integrato da pratiche di biodinamica, con l'intento di favorire il benessere del suolo, della pianta e dell’ambiente in generale.
La filosofia della tenuta è tesa a valorizzare ed esaltare le caratteristiche del terroir, interpretate attraverso lo stile personale di Stephane.
In cantina si cerca di valorizzare la qualità delle uve attraverso operazioni semplici e non invasive, con vinificazioni parcellari e un uso razionale delle botti di legno. Le fermentazioni avvengono in maniera spontanea e l’impiego di solforosa è limitato allo stretto necessario per proteggere i vini dall’ossidazione.
I nomi delle etichette degli Champagne riprendono il lessico musicale, in particolare quello del Jazz modale, altra forte passione di Stephane; il vigneron stesso è un artista che crea con il vino sinfonie complesse e fortemente caratteristiche.